Tra gli anni '10 e '20 del Novecento, in un allusivo carteggio, Rosa confida all'amica Giorgina un segreto: l'uomo-macchina di cui parla Marinetti non è un futuro prossimo per gli uomini, come dicono i futuristi. È un presente per le donne, che Giorgina può ricevere per posta.

Sul film: We should all be futurists è un'opera di finzione con una sceneggiatura originale ma anche un found-footage realizzato attraverso il rimontaggio di diversi film muti datati non oltre gli anni '20 e girati in diverse parti del mondo. È montato come una vecchia commedia muta, anche se abbiamo tre voice over che leggono la corrispondenza delle protagoniste e parti di un originale manifesto di Marinetti.

Angela Norelli è una regista, sceneggiatrice, e montatrice romana diplomata al Centro Sperimentale di Cinematografia e laureata in Filosofia alla Sapienza.  Ha vinto il Premio Franco Solinas 2023, ottenendo sia il premio per il miglior soggetto di lungometraggio che la Borsa di Studio Claudia Sbarigia alla sceneggiatura. È stata premiata alla Settimana della Critica dell’80° Mostra del cinema di Venezia dove era in concorso con il cortometraggio We should all be futurists (2023), poi selezionato e premiato in diversi festival nazionali e internazionali e in cinquina ai David di Donatello 2024 per il miglior cortometraggio. Il suo precedente found-footage Ai bambini piace nascondersi era in concorso al Torino Film Festival 2021 ed è stato selezionato e premiato in diversi festival nazionali ed internazionali. È inoltre la montatrice di Le Variabili dipendenti di Lorenzo Tardella, il corto vincitore del David di Donatello 2023.