Sabato 30 novembre, ore 15.00
Il cinema come fatto sociale e culturale: un confronto tra ieri e oggi. Conversazione con Flavio De Bernardinis e Domenico Monetti.
Quando uscì La dolce vita, nel 1960, introdusse nella vita di tutti i giorni modi di dire (il celebre “paparazzo”, fotografo assillante dei personaggi famosi), comportamenti, atteggiamenti. In breve, intervenne sul costume nazionale. Se allora la strada era la prosecuzione dello schermo cinematografico, oggi, XXI secolo, è ancora così? Il contrario, forse. È lo schermo che ora cerca affannosamente di contenere al proprio interno tutte le abitudini, i vezzi culturali e artistici, i modi di agire e di parlare. Cosa è cambiato, da La dolce vita a adesso? La società o il cinema? È quello che si tenterà in sintesi di mettere a fuoco.
–
Flavio De Bernardinis (Roma, 1957), docente della Scuola Nazionale di Cinema del Centro Sperimentale di Cinematografia, dove insegna Storia e critica del film e Analisi dell'opera audiovisiva, ha scritto, tra gli altri, Nanni Moretti (Il Castoro, 2006), L'immagine secondo Kubrick (Lindau, 2003), Vittorio De Sica: l'arte della scena (Sabinae edizioni, 2018) e ha curato il volume XII della Storia del Cinema italiano 1970-1976, Bianco & Nero, 2007. Ha scritto e diretto il documentario Maschere crude - Teatro e politica in Italia 1938-1975, prima mondiale alla Mostra del cinema di Venezia 2014. Scrive sulle riviste FilmTv e Lettera43.
Domenico Monetti è giornalista e critico cinematografico, lavora a Roma alla Cineteca Nazionale del Centro Sperimentale di Cinematografia. È stato redattore di Segnocinema e di Bianco e Nero. Ha collaborato con il mensile Blow up, è redattore di Cinecritica. Ha inoltre curato numerose monografie e rassegne cinematografiche in importanti festival internazionali.